Il nuovo libro di Nicoletta Orlandi Posti
Prefazione di Erri De Luca

Gianni Aricò


Gianni Aricò. Forte, atletico, campione di scherma, scout, di grande personalità, si diploma al liceo scientifico Leonardo da Vinci, sezione di tedesco, per poi iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza dell'università di Messina. Nasce a Reggio Calabria il 21 maggio 1948, ed è il più grande del gruppo. Con la famiglia di estrazione borghese vive in una casa nel centro di Reggio Calabria, a pochi passi dalla centralissima Piazza De Nava. I rapporti con il padre spesso sono difficili. Per fortuna può contare sempre sulla madre, la signora Sisa, che con il figlio ha un legame particolare.
Fin da giovanissimo viaggia molto, nel 1965 è in giro per l’Europa in autostop: Stoccolma, Uppsala, Helsinki, Berlino, Francoforte, Berna Charleville, Meringn, Oldenburg, Lugano. Tre anni dopo i suoi spostamenti si legano all’impegno politico, e così nel 1968 Gianni, insieme all'amico Angelo Casile è in Francia, Marsiglia, Aix en Chapelle, Lione, Parigi nei mesi più caldi della rivolta giovanile. Da qui raggiungono il Belgio per documentare le condizioni degli immigrati calabresi che lavorano nelle miniere del Limburgo. All'attivismo politico affianca quello intellettuale: legge i testi filosofici di Kant, Hegel, Marx e Stirner in lingua originale, traduce i documenti dei compagni stranieri, scrive per Umanità Nova.
Insieme ad Angelo Casile e Francesco Scordo dà vita a Reggio Calabria, al gruppo “Kropotkin” che poi si trasformerà nel gruppo Misefari, aderente alla Federazione Giovanile Anarchica dei Fai, con sede alla Baracca. Nell'ottobre 1969 si innamora di Annelise Borth, che sposerà per procura il 28 aprile 1970.

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